
Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali
13/10/2025 — 13/10/2025La Giornata internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri Naturali, conosciuta in tutto il mondo come International Day for Disaster Risk Reduction, si celebra il 13 ottobre.
La giornata nasce per volere dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989.
L’obiettivo dell’istituzione di tale giornata è mandare un importante segnale ai Governi di tutti i paesi del mondo nonché alle organizzazioni internazionali e alla popolazione globale, per riflettere sulla sempre maggiore frequenza e consistenza con cui si verificano le catastrofi naturali.
Tra i compiti istituzionali dell'ISPRA c'è la raccolta, elaborazione e diffusione di mappe e dati sul dissesto idrogeologico riferiti all’intero territorio nazionale, mettendoli a disposizione del Paese per la prevenzione e mitigazione del rischio.
Nel 2024, il 94,5% dei comuni italiani è a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe.
E’ questo il quadro che emerge dal quarto Rapporto ISPRA sul “Dissesto idrogeologico in Italia” - Edizione 2024 - il lavoro triennale dell’Istituto presentato lo scorso 30 luglio.
Secondo i dati aggiornati dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI), realizzato da ISPRA in collaborazione con Regioni, Province autonome e le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (ARPA), sono oltre 636.000 le frane censite sul territorio nazionale. Un dato importante, se si considera che circa il 28% di questi fenomeni è caratterizzato da una dinamica estremamente rapida e da un elevato potenziale distruttivo, con conseguenze spesso drammatiche, inclusa la perdita di vite umane.
Quasi 6 milioni di italiani vivono in aree a rischio frane. L’Italia è il Paese tra i più esposti in Europa.
A supporto delle politiche di prevenzione e intervento, ISPRA gestisce due strumenti chiave: IdroGEO, la piattaforma pubblica e open data per la consultazione delle mappe e dei dati aggiornati sul dissesto e ReNDiS, il Repertorio nazionale degli interventi finanziati per la difesa del suolo.
L’ISPRA insieme agli strumenti citati ha sviluppato un approccio innovativo chiamato “Urban Geo-climate Footprint (UGF)” che attraverso la collaborazione con l’Urban Geology Expert Group di EuroGeoSurveys (la rete europea dei Servizi Geologici) analizza la complessità geologica e climatica delle città europee, identificando per ciascuna la propria “impronta geologico-climatica”.
Il metodo UGF è stato applicato a oltre 40 città europee, consentendo di classificare le aree urbane in base alla loro pressione geoclimatica e favorendo lo scambio di buone pratiche tra città con caratteristiche simili.
Tra i casi analizzati spicca Napoli, individuata come una delle città europee con la maggiore pressione geologica e climatica.
Per approfondire queste tematiche, ISPRA ha realizzato il documentario “Città sotto pressione”, che mostra come le caratteristiche geologiche del sottosuolo rappresentino una vera e propria infrastruttura primaria per le città.